I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato festeggiano i dieci anni di iscrizione lista del Patrimonio mondiale dell’umanità.

Era il 22 giugno 2014. Tra le dune sabbiose di Doha, in Qatar, i verdi Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato venivano proclamati il 50° sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il primo sito Unesco interamente basato sulla cultura della vite e del vino, diviso in sei territori principali: la celebre Langa del nobile Barolo, il re dei vini; il magico Castello di Grinzane Cavour, un luogo unico per la storia della viticoltura piemontese nonché la sede dei nostri Cavalieri; le Colline dove si produce il Barbaresco, altra grande espressione del nebbiolo; Nizza Monferrato e il noto Barbera; Canelli e la tradizione dell’Asti spumante; il Monferrato degli Infernot, vere e proprie opere d’arte architettonica scavate nella roccia, utilizzate per l’alloggiamento delle bottiglie.

Dunque, l’anniversario è ormai alle porte: tra pochi giorni si festeggia il primo compleanno a cifra tonda. Un decennale con molte sfaccettature e altrettanti significati. Da un lato, ci sono i risultati raggiunti: dal 2014 a oggi, il riconoscimento Unesco ha portato con sé un incremento del 30% dei flussi turistici sulle colline del vino e una forte riconoscibilità internazionale, tanto che Langhe, Monferrato e Roero possono contare su quasi 670 mila arrivi e oltre 1 milione e 400 mila presenze, confermandosi come una delle destinazioni enogastronomiche più rinomate al mondo. Dall’altro lato, ci sono gli interrogativi sul futuro: acquisita la consapevolezza delle proprie potenzialità, il territorio vuole cogliere l’occasione dell’anniversario non solo per festeggiare i traguardi ottenuti, ma anche e soprattutto per creare un momento di bilancio, riflessione e confronto con la comunità sull’impatto socioeconomico del riconoscimento Unesco e sulla pianificazione congiunta di un turismo responsabile e consapevole, attento alle tematiche di tutela e salvaguardia del delicato e fragile paesaggio culturale albese, astigiano e alessandrino.

Ecco allora che l’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sta pianificando un intenso calendario di eventi diffusi su tutto il territorio, muovendosi tra arte, musica, sport e turismo. L’evento clou, il giorno del compleanno, sarà proprio all’ombra del Castello di Grinzane Cavour, il monumento simbolo delle Langhe, con un concerto preceduto il 21 giugno da un approfondimento del Food&Wine Tourism Forum sui temi della valorizzazione e preservazione dei patrimoni naturale e culturale. Si partirà da una ricerca sulla creazione di valore per il turismo nei siti Patrimonio mondiale dell’umanità, con particolare attenzione per i Paesaggi vitivinicoli, per arrivare alle sfide del cambiamento climatico e dell’accelerazione digitale.

Il territorio, infatti, sta anche lavorando alla stesura di un Piano di gestione e degli indicatori di monitoraggio del sito Unesco, che verrà presentato a fine anno. “Il piano operativo 2024 – dice la presidente dell’Associazione, Giovanna Quaglia – risponde all’esigenza di avere un indirizzo e una visione di insieme sul futuro dell’Associazione e sulle azioni concrete, suddivise nelle due categorie-pilastro ordinarie e straordinarie, da intraprendere operativamente nel corso dell’anno, coinvolgendo i soci pubblici e privati e i portatori di interesse territoriali”.  E spiega: “Il focus delle attività 2024 è celebrare la bellezza di un territorio che attraverso la lente di questi dieci anni si interroga sul futuro e lo fa in maniera innovativa dando valore all’identità culturale, valorizzando la comunità, coinvolgendo i partner. L’anniversario dei dieci anni vuole essere infatti non solo un traguardo raggiunto da celebrare, ma anche e soprattutto un momento di bilancio, riflessione e confronto con la comunità dell’impatto socioeconomico del riconoscimento Unesco sul territorio unitamente alla redazione del nuovo piano di gestione del Sito, per un presente e futuro sostenibili in rete con i vari interlocutori”.

L’Associazione, dalla sua creazione a oggi, ha raccolto l’adesione di oltre cento comuni e numerose associazioni ed aziende, non solo legate alla sfera vitivinicola, ma che operano a vario titolo nell’area di competenza e che partecipano attivamente all’ambizioso progetto volto al riconoscimento di unicità ed eccezionalità di questo paesaggio. “L’anno del decennale – dice il direttore dell’Associazione e dell’Ente turismo Langhe Monferrato Roero, Bruno Bertero – non è 12 mesi di festeggiamenti fini a sé stessi, ma vuole e deve essere un momento di riflessione collettiva, di tutti, su quanto è cambiato in questi 10 anni. Abbiamo già incaricato l’università Bocconi di effettuare uno studio sull’impatto sociale, economico e comunicazionale di lungo periodo della nomina Unesco”.

del giornalista Roberto Fiori